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Emergenza Covid-19: suggerimenti per la gestione della crisi – 1 / 3

Covid-19 – suggerimenti per la gestione della crisi – 1 / 3

In questa situazione, critica per la salute di molte persone nel mondo e difficilissima per tutti, per i suoi risvolti economici, come Studio SLeC desideriamo offrirVi un supporto finalizzato alla adozione delle decisioni imprenditoriali, a breve e a medio/lungo termine, e all’avvio delle conseguenti azioni.

Confidiamo che questo nostro supporto possa essere di Vostra utilità; ne saremmo orgogliosi.

La presente nota (prima di tre: le altre seguiranno a breve) si propone, quindi, di condividere con Voi:

  • alcuni spunti di riflessione utili a preparare una ripartenza piena di incognite;

  • i correlati provvedimenti legislativi di nuova adozione.

premessa

Quanto sta accadendo in queste settimane rientra nel novero degli eventi assolutamente imprevedibili e coglie tutti noi impreparati; tuttavia possiamo e dobbiamo tirar fuori, ancora una volta e più di quanto già fatto in passato, l’ingegno e l’impegno per affrontare in modo camaleontico uno scenario del tutto nuovo.

Questo è il primo passo da fare da buoni imprenditori: arrivare ad essere (anche agli occhi di collaboratori e clienti) mentalmente ed emotivamente pronti ad affrontare scenari ignoti e a cogliere il senso di sfida che questi ci propongono. Trasformare un vago senso di paura in un senso di urgenza per trovare o creare

soluzioni poche settimane fa impensabili, evitando di porsi continuamente domande tipo: quanto durerà l’emergenza? quanto tempo ci vorrà per tornare alla normalità? quale mondo sarà poi?

Per chi non è di professione filosofo o sociologo, oppure per chi non ha la rara fortuna di essere un visionario, sono queste domande ad oggi senza risposta e il rimuginare sulle quali può distrarre da scelte e decisioni urgenti.

Altresì vacuo e fuorviante sarebbe permettere il dilagare del naturale senso di paura che, tanto o poco, ciascuno avverte di fronte all’ignoto; lasciar degradare il timore nel panico o anche solo permettere a questo di offuscarci la mente sarebbe solo il primo passo verso un sicuro insuccesso.

il senso di paura

Dobbiamo acquisire forza e determinazione da una considerazione che, mai come in questo caso, è di chiara evidenza: l’odierna situazione coinvolge tutti, il mondo intero. Quindi tutti al mondo si pongono i nostri stessi interrogativi, hanno le medesime nostre incertezze, devono lottare per la sopravvivenza economica. Alcune imprese potrebbero cadere, ma saranno quelle che non avranno saputo adeguatamente reagire, che avranno atteso quando era già il momento di muoversi, cioè oggi.

La reazione presuppone l’azione; l’azione è efficace se prima viene immaginata, elaborata, studiata e programmata; questi giorni, per molti di forzata inattività, danno del tempo per pensare prima di agire.

Occorre riflettere, quindi, sul fatto che le azioni più urgenti per ogni azienda riguardano la messa in sicurezza sanitaria dei propri collaboratori secondo i protocolli definiti dalle relative istituzioni (incluso il “lavoro agile” - smart working), la gestione operativa e gli approvvigionamenti (dove ancora possibile), la messa in sicurezza dei propri impianti, magazzini, uffici.

Tutte le iniziative poste in campo, tra queste anche l’eventuale ricorso alla CIG, devono essere accompagnate da una adeguata comunicazione ai propri collaboratori: non vanno nascoste le incertezze per le quali non esistono risposte, mentre devono chiaramente trapelare la volontà e l’impegno dell’imprenditore ad agire per proteggere l’azienda, offrendo comunque loro il massimo supporto compatibile con questa difficile situazione.

E’ necessario, del pari, mantenere costantemente informati i clienti circa l’operatività dell’azienda, mostrando comprensione e empatia riguardo alle ricadute delle scelte interne sulla loro condizione. Anche in questo caso gli interlocutori sono portati a comprendere che non potete avere tutte le risposte e apprezzeranno il Vostro impegno ad aggiornarli: si rafforzerà lo spirito di reciproca collaborazione.

Si passa, quindi, alla necessaria messa in sicurezza economica e finanziaria dell’azienda, attività questa che presuppone una oggettiva (i.e. basata su numeri) valutazione sulla situazione corrente, al cui esito devono essere associate scelte e azioni coerenti per contenuti e per tempismo.

da dove iniziare

Nel valutare l’assetto finanziario è importante saper intercettare il disequilibrio che potrebbe crearsi per effetto del rallentamento dei flussi in entrata, tenendolo sempre distinto da quello, eventualmente già latente, che potrebbe esasperarsi nel momento in cui non trovasse più copertura in fatturati adeguati.

Dato per probabile il fatto che i flussi finanziari in entrata saranno prossimamente per tutti rallentati, occorre adoperarsi in modo pro-attivo per non essere messi in difficoltà da tale evenienza. Stare nel mercato significa sapere e poter giocare le regole che questo impone: la ristrettezza dei flussi sarà una di queste regole.

messa in sicurezza finanziaria

I rimedi all’affievolimento dei flussi saranno, da un lato, strutturali e definiti all’esterno delle aziende (intervento politico – gestione delle linee di credito da parte del sistema bancario), mentre, dall’altro lato, ciascuna azienda dovrà definire con attenzione una tattica per il monitoraggio degli incassi e per la gestione dei pagamenti. Su quest’ultimo fronte, a un rallentamento degli incassi deve seguire un rallentamento oculato nei pagamenti. Ciò che si può ora fare è individuare i soggetti dai quali potrebbero arrivare i più importanti contraccolpi (mancati incassi) e quelli sui quali sarà preferibile / possibile scaricare gli stessi (blocco o rallentamento dei pagamenti), senza arrecare loro irreparabile danno. Si tratta, su questo aspetto, di valutare le diverse opzioni e di prepararsi, per tradurre poi il pensiero in azione solo se e quando ciò si renderà effettivamente necessario.

Al contrario, necessitano di un azione immediata le situazioni di squilibrio finanziario fin qui rese sopportabili solo grazie alla copiosità di flussi correnti prima della crisi Covid-19. Attendere potrebbe essere fatale, soprattutto in considerazione del fatto che non c’è visibilità circa la durata del fenomeno. Vanno messe in cantiere senza esitazione alcuna il consolidamento delle posizioni debitorie a breve e la rinegoziazione di quelle a medio/lungo.

Può essere opportuno, a titolo cautelativo, mettere fieno in cascina, chiedendo disponibilità di linee di credito nuove, ancorché non ancora valutate come indispensabili.

Vanno riconsiderati ed eventualmente rinviati o bloccati investimenti già decisi e in corso di decisione.

Infine, coloro i quali godano fisiologicamente di eccesso di liquidità potranno utilizzare un simile vantaggio competitivo sul fronte dei prezzi di approvvigionamento ovvero a baluardo dei rischi di riposizionamento che, in ogni caso, dovranno essere affrontati (se ne parlerà in un prossimo intervento).

provvedimenti a sostegno della messa in sicurezza finanziaria

Con il decreto noto con l’appellativo di “cura Italia” (D.L. 17 marzo 2020, n. 18),

il Governo ha inteso supportare le aziende su questi temi prevedendo, tra l’altro:

- all’art. 49

  1. rafforzamento per 9 mesi del Fondo di garanzia bancario costituito, presso Mediocredito Centrale Spa e presso Artigiancassa spa, a sostegno delle PMI, con condizione di gratuità per l’utilizzo dello stesso;

- all’art. 54

  1. a decorrere dal 17 marzo 2020, per 9 mesi, lavoratori autonomi e liberi professionisti possono accedere ai benefici previsti dal d. Fondo Gasparrini per richiedere, tra l’altro, la sospensione del pagamento delle rate di mutuo acceso per l’acquisto dell’abitazione;

- all’art. 56

  1. per le aperture di credito a revoca e per i prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti esistenti alla data del 29 febbraio 2020 o, se superiori, al 17 marzo 2020, gli importi accordati, sia per la parte utilizzata sia per quella non ancora utilizzata, non possono essere revocati in tutto o in parte fino al 30 settembre 2020;

  2. per i prestiti non rateali con scadenza contrattuale prima del 30 settembre 2020 i contratti sono prorogati, unitamente ai rispettivi elementi accessori e senza alcuna formalità, fino al 30 settembre 2020 alle medesime condizioni;

  3. per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, il pagamento delle rate o dei canoni di leasing in scadenza prima del 30 settembre 2020 è sospeso sino al 30 settembre 2020 e il piano di rimborso delle rate o dei canoni oggetto di sospensione è dilazionato, unitamente agli elementi accessori e senza alcuna formalità, secondo modalità che assicurino l’assenza di nuovi o maggiori oneri per entrambe le parti; è facoltà delle imprese richiedere di sospendere soltanto i rimborsi in conto capitale.

- agli art. 60 – 61 – 62 (data la loro complessità, questi provvedimenti sono dettagliatamente commentati in altra apposita nostra circolare):

  1. slittamento versamenti di ritenute sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, dei contributi e premi previdenziali, e Iva, differenziati in base alla dimensione e all’attività esercitata;

  2. sospensione versamenti, scadenti nel periodo dall’8 marzo al 31 maggio 2020, derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione, nonché dagli avvisi di accertamento. Tali versamenti saranno eseguiti in unica soluzione entro giugno 2020.

normativa per il sostegno finanziario delle imprese

Nella valutazione dell’assetto economico, il tema principale è ovviamente quello dei costi fissi, i quali continuano a correre a fronte anche di una totale inattività.

E’ necessario agire su questi costi in modo adeguato e, in alcuni casi, con precisione chirurgica, perché le soluzioni adottate devono non solo consentire la sopravvivenza economica dell’azienda, ma garantire comunque la corrente e futura operatività, unitamente al mantenimento delle competenze chiave in azienda.

I costi, se proporzionati e corretti, sono nient’altro che il giusto prezzo delle risorse di cui l’azienda dispone. In altre parole, non è possibile rinunciare a risorse che siano fondamentali, mentre è doveroso ridimensionare quelle che non siano strategiche o strettamente necessarie in una situazione di straordinaria incertezza.

messa in sicurezza economica

La prima cosa da fare, quindi, è valutare la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali (cassa integrazione per i lavoratori dipendenti) onde ridurre l’impatto del costo del lavoro: parlando in modo generalizzato, è questo l’elemento di maggiore elasticità.

Necessita, poi, incidere sulle attività non tipiche e non strategiche (sperimentazioni; attività ausiliarie) congelandole: con riferimento a queste si può correre il rischio di perdere risorse anche indubbiamente valide in una situazione diversa da quella odierna. Purtroppo oggi, ancora più che nella normalità, è insostenibile per un’azienda concorrenziale mantenere una risorsa e un costo funzionale a un’attività non strategica.

Avendo nell’occasione sperimentato forzatamente il “lavoro agile”, da tempo diffuso con successo in altri Paesi, potranno essere considerati gli aspetti di questo che possano comportare immediata riduzione di costi (contributi spese / indennità di trasferta / riduzione di stipendio a fronte di elasticità organizzativa del lavoratore) con l’adozione a regime di una tale metodologia.

provvedimenti a sostegno della messa in sicurezza economica

Con il decreto “cura Italia”, il Governo ha inteso supportare le aziende su questi temi prevedendo:

- agli artt. 19 / 22:

  1. possibilità di cassa integrazione ordinaria e assegno ordinario FIS: i datori di lavoro che nell’anno 2020 sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19, per lavoratori alle dipendenze al 23 febbraio 2020, prescindendo dall’effettiva anzianità di servizio, possono inoltrare domanda di Cigo o assegno ordinario del FIS con la causale “emergenza COVID-19”, dal 23 febbraio 2020 per una durata massima di 9 settimane e comunque entro il mese di agosto 2020. Rispetto alle procedure ordinarie sono previste alcune facilitazioni e dispense da alcuni tipici adempimenti. L’assegno ordinario è concesso, limitatamente per il periodo indicato e nell’anno 2020, anche ai lavoratori dipendenti presso datori di lavoro iscritti al FIS che occupano mediamente più di 5 dipendenti ed è prevista la possibilità di richiederne, a mezzo istanza, il pagamento diretto da parte dell’Inps. La domanda deve essere presentata entro la fine del 4° mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione o di riduzione dell’attività lavorativa.

- agli artt. 27 e 28:

  1. indennità di Euro 600 per il mese di marzo, riservato ai professionisti e lavoratori con contratto di co.co.co. iscritti alla gestione separata e per lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali Ago;

- all’art. 64:

  1. viene riconosciuto, per il periodo d’imposta 2020, un credito d'imposta, nella misura del 50% delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro sostenute e documentate, nel limite di 20.000 euro per ciascun beneficiario;

- all’art. 65:

  1. viene riconosciuto agli esercenti attività d’impresa, con determinate eccezioni in base alla tipologia di attività, un credito d’imposta nella misura del 60% dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020, di immobili rientranti nella categoria catastale C/1 (negozi / botteghe).

normativa per il sostegno economico delle imprese

* * *

Con quanto sopra auspichiamo di aver potuto contribuire nel supportare le Vostre riflessioni, testimoniando i nostri coinvolgimento e motivazione nell’affiancarVi nei prossimi passi che intenderete muovere nella gestione della Vostra attività. Nei prossimi giorni torneremo sul tema con un nuovo capitolo.

Sarebbe quanto mai gradito un Vostro cenno di riscontro alla presente, utile per noi a valutare l’efficacia dell’iniziativa assunta a Vostro servizio.

Studio Commercialistico Associato Dugo

conclusioni

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