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Novità dichiarazioni di intento dal 2 marzo 2020

Novità dichiarazioni di intento dal 2 marzo 2020

Come anticipato nella nostra precedente circolare del 23.12.2019 pubblicata sul sito www.slec.it, dal 1° gennaio 2020 è stato eliminato l’obbligo che impone all’esportatore abituale di consegnare al fornitore o prestatore o alla dogana la dichiarazione di intento inviata all’Agenzia delle Entrate. L’applicazione pratica di tale disposizione era tuttavia sospesa nell’attesa del provvedimento attuativo.

Il 27 febbraio 2020 è stato pubblicato l’atteso provvedimento che dal 2 marzo 2020 ha reso operative le seguenti disposizioni:

  • l’esportatore abituale che predispone una dichiarazione d’intento deve trasmetterla telematicamente alle Entrate che rilascia una apposita ricevuta riportante anche un protocollo di ricezione;

  • l’Agenzia delle Entrate renderà disponibili a ciascun fornitore, indicato dagli esportatori abituali nelle dichiarazioni di intento, le informazioni contenute sulle stesse (ad esempio, se si tratta di una o può operazioni e i relativi limiti di importo);

  • il fornitore potrà visionare i dati dei modelli delle dichiarazioni d’intento accedendo nel proprio cassetto fiscale di Fisconline o di Entratel (anche tramite richiesta ad intermediario abilitato);

  • il fornitore dovrà indicare nella fattura obbligatoriamente il numero di protocollo attribuito alla lettera d’intenti (il numero deve essere riportato per intero comprensivo anche delle cifre che indicano il progressivo).

Inoltre, sempre a decorrere dal 2 marzo, l’esportatore abituale non deve più né annotare in apposito registro la lettera d’intenti, né formalmente inviarla al fornitore o consegnarla, in caso di importazione, alla dogana.

Con il provvedimento sopra citato è stato anche emanato un nuovo modello di lettera d’intento che dovrà essere utilizzato dal 2 marzo, anche se l’utilizzo del vecchio modello sarà possibile fino al 27 aprile p.v.

Tenuto conto che le modalità operative sopra descritte sono appena entrate in vigore, si consiglia ai clienti di effettuare, almeno per il primo periodo, una comunicazione “di cortesia” ai propri fornitori circa eventuali dichiarazioni di intento presentate.

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